TECNOLOGIA E SCARPE Prima parte

In precedenza avevo parlato dei criteri di scelta delle scarpe da running, ora invece vorrei accennare alle svariate e complesse tecnologie che portano allo sviluppo di una scarpa. Il sistema locomotorio assai complesso è strutturato in modo che i nostri piedi sopportino ogni giorno migliaia di volte il proprio peso, che sul punto di impatto arriva ad essere anche moltiplicato per tre volte. Capite bene quanto diviene importante scegliere delle scarpe che siano in grado di assecondare i nostri movimenti e proteggerci da danni sicuri. Ogni azienda ha di solito una o più tecnologie brevettate per ogni parte di cui è composta la scarpa, l’intersuola, il battistrada, la tomaia e soprattutto per il sistema di ammortizzazione. Questo oserei dire è uno degli aspetti più importanti e in genere ogni marca fa di questo sistema “la sua etichetta”. Proverò ad “esaminare in breve le tecnologie e le particolarità che i maggiori brand sportivi adottano nelle proprie calzature. Partiamo cercando di comprendere i principi base nella costruzione. Innanzitutto, più un materiale ammortizza e meno è in grado di restituire energia, meno un materiale ammortizza è più l’energia creata verrà restituita. Nei centri di ricerca delle varie aziende si cerca di migliorare sempre più il rapporto fra questi due fattori importantissimi, l’ammortizzazione, per diminuire l’eccessivo carico e la restituzione dell’energia ricevuta soprattutto in fase di spinta, cercando di diminuire i carichi a danno dell’apparato locomotore. L’intersuola è il cuore della scarpa, essa è posta tra la suola e la tomaia e le case costruttrici concentrano gran parte delle loro ricerche e dei loro sforzi proprio su questo elemento. Infatti è nell’intersuola che vengono inserite tutte le moderne tecnologie in merito all’ ammortizzazione ed ai fattori di controllo del movimento e solitamente possono trovarsi nella zona posteriore della scarpa (al di sotto del tallone), come nella zona metatarsale (avampiede), o ancora, come nel caso di alcuni modelli di “STABILI” (A4), nella zona mediale della scarpa. Tutte le maggiori aziende differiscono in questa strada, principalmente proprio per la tipologia dei materiali ammortizzanti utilizzati

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Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.